Negli anni ho avuto modo di utilizzare molte piattaforme storage diverse tra loro, ma, ammetto, questa è la prima volta che mi capita di fare un’esperienza con Datacore.

Datacore è un’azienda con base a Ft. Lauderdale (Florida, USA), sono presenti sul mercato da circa 16 anni e possono contare su una base installata di oltre 6000 clienti.
Il loro unico prodotto si chiama SANsymphony-V ed è una soluzione software di virtualizzazione dello storage che gira su server, fisici o virtuali, con Windows 2008 R2.

Il prodotto virtualizza risorse storage, collegate sia direttamente che via SAN, e le esporta via iSCSI, FC o FCoE.
L’approccio all’alta affidabilità è abbastanza interessante: vengono mantenute delle repliche sincrone tra i nodi per garantire la disponibilità e la consistenza dei dati anche in caso di fail di uno dei controller, con questo approccio è quindi possibile separare i server (controller) fino a 100km di distanza mantenendo il cluster come una singola entità (una funzionalità che per certi versi ricorda molto quella del metrocluster di NetApp).

Sansymphony-V offre anche funzionalità di replica di tipo asincrono (via TCP/IP) per rispondere a problematiche di DR che gli permettono di utilizzare al meglio i canali di comunicazione e di accelerare nativamente, o attraverso appliance specifici (es. BlueCoat e Rivebed), il traffico fra i diversi siti.

A livello di Volume, o Virtual Disk come lo chiama Datacore, la data protection è garantita da snapshot di tipo Clone o PIT (point in time) snapshot che usano il meccanismo del copy-on-write (sicuramente non la mia feature preferita visto che io sono un fiero sostenitore del redirect-on-write). Molto interessante invece il meccanismo di Continuous Data Protection che permette di configurare una finestra temporale entro la quale è possibile fare rollback ad un punto preciso in caso di necessità.

I Test

SANsymphony-V, alla fine, mi ha veramente incuriosito ed ho deciso metterlo alla prova in una piccola infrastruttura che ho preparato nel laboratorio di Juku.

Durante i test ho messo sotto stress SANSymphony-V in due scenari differenti: fisico (con replica asincrona su virtuale) e totalmente virtualizzato (su vSphere 5). In entrambi i casi ho usato sia dischi locali (dischi interni di server Dell) che LUN provenienti da una SAN basata su un HDS AMS 500 connesso via FC ad un fabric Brocade, mentre per i client ho preparato delle VM su dei server ESXi.

I test sono stati condotti con IOmeter, installato all’interno delle VM client, e hanno mostrato performance consistenti in tutti i casi che ho provato. L’approccio di caching aggressivo di Datacore (fino ad un TB di RAM per nodo può essere usato come cache) ha permesso di spingere le IOPS di SANsymphony-V fino a 4x rispetto a quello che avrei ottenuto con il backend a disposizione senza questo strato di virtualizzazione: un risultato decisamente interessante se le tipologie di workload con cui avete a che fare sono molto cache-friendly e se si pensa che la memoria RAM montata sui server è notoriamente molto più economica dei moduli usati nei controller degli array di storage.

I PRO

Il prodotto è solido, durante i test non ho riscontrato nessun problema di sorta con il software Datacore: nessun problema di installazione, nessuna stranezza o comportamenti inaspettati durante configurazione e messa in opera, tutto è andato come previsto e le performance sono sempre state consistenti (anche quando i nodi Datacore sono stati virtualizzati sotto VMware).

I Contro

Anche se ho apprezzato con tutto il cuore il sistema di HA sincrono, devo ammettere che mi piacerebbe poter avere una via più semplice e pulita per virtualizzare il mio storage di backend, magari con un sistema tradizionale con connessioni multipath verso una singola LUN presentata dal backend al fine di utilizzare solo le feature avanzate di Datacore (come ad esempio la replica via IP) senza dover pagare una tassa del 100% dello spazio disco necessario.

Nota finale

In generale sono molto poco fiducioso di Windows come piattaforma di storage (anche se EMC è la prova vivente del contrario), devo comunque ammettere che, come in questo caso, se il prodotto è solido si possono ottenere ottimi risultati. Devo aggiungere che mi piacerebbe poter vedere il prodotto già in bundle con una versione preconfigurata (ed ottimizzata) di Windows server (proprio per massimizzare l’utilizzo delle risorse fisiche, senza fronzoli). In ogni caso, se siete alla ricerca di una soluzione software di virtualizzazione per il vostro storage, Datacore può sicuramente essere inclusa nella lista dei prodotti da valutare.