Negli ultimi tempi fra i temi più discussi nell’industria dello storage troviamo spesso VMware: “supporto e integrazione con VMware”, “Storage studiato specificamente per VMware” e “funzionalità storage per VMware” sono solo esempi di quello che intendo ma, siamo sicuri che la relazione che c’è fra VMWare e lo storage tradizionale rimarrà così stretta per lungo tempo?
Fino ad ora lo storage è stato la voce di spesa più importante nella realizzazione di infrastrutture virtualizzate e tutti i vendor sono molto protesi a mostrare il loro grande amore per VMware ma siamo sicuri che VMware stia lavorando nella stessa direzione?

Forse VMware ha già trovato anche un’alternativa interessante, da sviluppare nel medio lungo periodo, per tagliare i costi dello storage nelle infrastrutture virtualizzate.

Fino ad ora

Negli anni, Vmware ha aggiunto un sacco di funzionalità al suo hypervisor (alta affidabilità, fault tolerance, meccanismi di sicurezza e network load balancing, ecc.) e, molte di queste, hanno cambiato sensibilmente il modo con cui gli utenti finali si rapportano con i diversi strati della propria infrastruttura. 
L’ultima grande scommessa è quella di portare a livello di hypervisor delle funzionalità legate allo storage (es.: circa un anno  fa sono state aggiunte le API VAAI) e lo sviluppo sta andando veramente forte in due direzione diametralmente opposte.
Da un lato, funzionalità come il VAAI (per scaricare alcune operazioni molto impegnative agli storage controller) e SIOC (per garantire un accesso più controllato alle risorse storage) ma, dall’altra parte, il recente rilascio di vSphere 5 ha introdotto molte funzionalità che permettono di migliorare l’uso di storage commodity!

Le architetture Vmware tradizionali implicano l’uso di uno storage condiviso (SAN o NAS) per memorizzare le VM e i dati in accoppiamento con server sempre più di tipo stateless (es. blade). Oggi, lo storage condiviso è l’unica via per ottenere il massimo di performance, scalabilità e gestibilità ma questo approccio porta anche i costi più grandi. Infatti, gli utenti finali, sono alla continua ricerca di soluzioni per diminuire i costi dello storage cercando comunque di aumentare spazio e prestazioni.

Rimescoliamo le carte (ancora una volta) 

SDRS (storage DRS), VSA (Virtual Storage Appliance) e il rinnovato SRM (site Recovery Manager) sono le prime implementazioni di quello che potrebbe diventare un futuro non troppo distante: VMware non avrà più nessun bisogno di storage esterno condiviso!

Al contrario di quello che vediamo oggi, avremo dei nodi che si auto-sostengono (CPUs, RAM, Networking e storage locale): il miglior server per VMware tornerà ad essere il caro vecchio server da 2 RU con tanto storage locale, veloce ed economico, un paio di CPU e porte da 10GBe!

il VSA (vSphere storage Appliance, al momento posizionato solo per il mercato SMB) è una soluzione che porterà i benefici dello storage condiviso senza aggiungerne i costi e la complessità! Il VSA è una VM che gira dentro un l’host ESXi e usa lo storage locale del server per garantire servizio alle altre VM. Si occupa anche di replicare i dati agli altri VSA nel cluster per assicurare efficienza e affidabilità. Anche altri vendor stanno lavorando sulle loro virtual storage appliances e sono sicuro che vedremo un sacco di interessanti notizie nei prossimi mesi: quasi tutte le funzionalità storage dell’ultima generazione (tipo automated tiered storage, tecniche di compressione dei dati, etc.) possono essere aggiunte senza grossi problemi!

SDRS (Storage DRS) aumenterà il livello di sofisticazione attuale e automatizzerà il management dello storage garantendo il massimo livello di controllo sulla qualità di accesso allo storage (penso a nodi specializzati con dischi locali SSD o schede flash e altri con dischi tradizionali ma più capacitivi). La coppia DRS+SDRS sarà in grado di trovare autonomamente il miglior compromesso su dove e come posizionare le VM in base al tipo di workload, alla priorità di risposta, ecc.

SRM (site recovery manager) ha una nuova funzionalità di replica remota dei e permette di automatizzare le operazioni di DR, perché spendere molto di più per una replica array based? Certo, al momento, SRM non ha ancora le sofisticazioni che si possono trovare in alcuni storage High end ma sono sicuro che VMware sta lavorando sodo per migliorarlo!

E il vincitore è…

Se VMware continuerà su questa strada e saranno in grado di migliorare le funzionalità che ho descritto sopra vedremo la nascita di un nuovo paradigma “Storage per VMware”!
I produttori di schede Flash PCI e di “storage stupidi” vinceranno a mani basse perché i prezzi bassi e le prestazioni non avranno confronto con le SAN/NAS tradizionali ricche di funzionalità diventate inutili.

Ma c’è di più, un nuovo genere di appliance, come quello recentemente introdotto da Nutanix, avranno molte chance di diventare molto popolari, Nodi fatti di solo hardware commnodity con un pizzico di “intelligenza” all’interno potrebbero diventare una soluzione eccellente e scalabile: facile e meglio integrato di ogni “stack integrato” come quelli ora proposti da aziende come HPDellVCE and NetApp.

Nota finale

Ovviamente queste sono solo congetture e io non sono a conoscenza della strategia e della roadmap di VMware, ma i clienti stanno domandando a gran voce infrastrutture (soprattutto lato storage) più economiche di quelle che usano ora, facili da usare e che si configurino sempre di più come dei building block dal rapporto prezzo/prestazioni facilmente prevedibili… non è così?
E poi c’è VMware, azienda famosa per la sua capacità di ascoltare la sua base clienti… non è così?