Tintri è una nuova startup di storage nata nella Silicon Valley con un nome che viene dal gaelico, Tintri significa letteralmente ‘fulmine’ in gaelico e sono appena usciti dallo ‘stealth mode’ per annunciare tre cose:

  • Un nuovo storage NFS VM-centrico con un Filesystem costruito appositamente per gestire Virtual Machines.
  • La disponibilità del loro primo prodotto chiamato Tintri VMstore T440.
  • La loro macchina del marketing che ora spinge a tutta forza.

Ora, essendo un fan di storage e virtualizzazione, non ho mai capito perché nessuno aveva mai tirato fuori un vero storage VM-centrico, intendo dire, NetApp, EMC e altri si fanno un gran vanto dei loro punti di integrazione con VMware, ma nessuno dei prodotti sul mercato puo’ essere considerato così VM-aware come i prodotti di Tintri dichiarano di essere.

Cosa c’è nella scatola?

VMstore T440 è attualmente l’unico prodotto di Tintri, è un singolo box da 4U che contiene 9 SSD (MLC, 160GB ciascuno), 15 HDD (SATA, 1TB ciascuno) e può essere attaccato al vostro network utilizzando 1 o 10Gb ethernet.
Ciascun box si presenta come un singolo datastore da 8.5 Tb via NFS agli host ESX e la loro interfaccia di management si integra completamente con vCenter completando il loro approccio integrato.

Gestiscono la scalabilità utilizzando un approccio simile a quello di ESX, ciascun ‘blocco’ di storage ha capacità fissa e performance/throughput fissi e si fa ‘scale-out’ con una nuova box quando si raggiunge la capacità massima di una, questo approccio ha ancora delle limitazioni, specialmente sul lato dell’HA, che ad oggi non viene fornita a livello storage (anche se è pianificata per la prossima release), ma in un senso si avvicina molto al paradigma degli host ESX.

L’ approccio VM-aware

Tintri si vanta di essere il primo storage veramente VM-aware, hanno costruito VMstore dalle fondamenta utilizzando le Virtual Machines ed i VMDK come concetti base, non hanno concetti legacy come ‘Raid Groups’ o ‘LUN’, semplicemente considerano i VMDK e le VM come componenti atomici sui quali costruiscono tutto il loro stack storage. Sono capaci di fare snapshot a livello VM senza snapshottare l’intero volume, da un punto di vista di QoS possono fissare una singola VM (o anche un singolo VMDK) nello storage SSD o semplicemente lasciare che il sistema operi il suo tiering a sua discrezione.

Avanzamenti Tecnologici

Nella white paper disponibile sul sito di Tintri, dichiarano di aver risolto il problema della ‘write amplification’ negli SSD MLC con il loro filesystem, probabilmente vi ricorderete del mio articolo su come funzionano gli SSD dove uno dei punti focali era che i controller SSD devono relazionarsi con i pattern di scrittura generati dai filesystem NON ottimizzati per gli SSD cosa che costituisce uno dei maggiori problemi per la write amplification, questa è la prima volta che una azienda dichiara di aver costruito un filesystem con la write amplification in mente (almeno a mia conoscenza) e penso che altri salteranno su questo treno (il WAFL di NetApp è il primo che mi viene in mente).

Durante lo Storage Networking World 2011 ho speso un po’ di tempo chiacchierando con Chris Bennett, Vice President del Marketing per Tintri ed ho realizzato questa breve intervista con lui: (a breve seguiranno i sottotitoli)

Conclusioni

Sono sicuro che Tintri sarà una delle startup più interessanti del 2011 e saranno sicuramente un bersaglio di acquisizione per molti (sento che EMC sarà la prima a provarci). Vedremo se saranno capaci di portare avanti la loro vision e crescere o se qualcuno di grosso li farà uscire dal mercato con una acquisizione.