Ieri Amazon ha presentato una nuova linea di prodotti Kindle Fire (presto disponibili anche in Italia). Chi ha seguito l’evento avrà notato chiaramente che l’hardware è stato presentato in funzione di tutto quello che Amazon ha poi da venderti (Apps, libri, musica e video) quindi, in due parole, un prodotto fortemente consumer basato su un ecosistema eccellente.C’è di più, Amazon ha acquisito in 22% del mercato USA dei tablet in circa un anno (fino a ieri il prodotto era disponibile solo li) e che al momento la gara sui tablet si restringe a 3 player: Apple, Amazon e Goggle.

Qualche considerazione

I produttori di PC classici sono abbastanza in difficoltà. L’unica che continua ad incrementare quote di mercato è Apple (sia per motivi di culto che per qualità dei prodotti). Inoltre, i motivi della crisi dei PC non sono solo i tablet, probabilmente anche la recessione economica non aiuta.
D’altro canto è ovvio che c’è un sacco di gente che preferisce comprare un tablet piuttosto che un PC, sia a casa che in azienda… in fondo, per la stragrande parte della giornata, il nostro lavoro continua essere quello di consultare contenuti, magari modificarli e forse rispedirli a qualcun altro… Certo, sto semplificando, ma il tablet/smartphone è uno strumento comodo, facile da usare, immediato e, io stesso, quando devo controllare la posta preferisco farlo sul tablet piuttosto che accendere il notebook.

Chi ha uno smartphone o un tablet che gli piace usare a casa poi tende a portarselo dietro anche per lavorare (BYOD = bring your own device). Per quanto poi il BYOD possa essere osteggiato in molte aziende, i problemi di sicurezza e supporto sono i primi ad essere sollevati, il trend c’è e sempre più aziende cedono su questo fronte.

I player

Se i player sono quelli che hanno l’ecosistema (forse presto anche Microsoft tornerà in partita?), i PC vendor sono spacciati! (l’ex CEO di HP ci aveva anche provato ad uscire in tempo da questo mercato ma non è stato capito o non lo ha fatto con abbastanza convinzione).
Il problema diventerà sempre più grave, calando le vendite caleranno i profitti e si rischiano una serie di problemi economici che possono trascinare nella polvere anche aziende di questo calibro.

Nokia e RIM, che avrebbero dovuto essere due grandi player, sono alla loro ultima possibilità (forse RIM è già oltre), HP ha già fatto errori epocali e Dell, a parte qualche bizzarro piccolo esperimento, è ancora alla finestra a guardare…
Samsung si salva solo perché ha una portentosa capacità di esecuzione ma anche loro non sono credibili a livello enterprise (e comunque il valore lo continua a portare Google). Mi ripeto ancora una volta, I tablet non sono mai stati un problema di specifiche hardware, ma sempre e comunque un fatto di qualità dell’esperienza d’uso e di quello che ci sta dietro (ecosistema).

Nota finale

Da qui a fine anno usciranno un sacco di prodotti nuovi, tutti belli e luccicanti. Il problema sarà sempre più spostato su chi riuscirà a garantire la migliore esperienza d’uso dentro le mura domestiche. Chi vincerà la gara del consumer, potenzialmente, diventerà automaticamente anche il vendor che avrà più possibilità di successo anche nel lato enterprise (basta guardare cosa è successo con l’iPad). L’utente tende sempre più a confrontare ciò che usa in casa con quello che usa in ufficio, ed è sempre meno disposto ad accettare limitazioni o deficienze del client che gli viene sottoposto. Alcuni studi dicono anche che chi usa il proprio PC/device è mediamente più efficiente di chi è costretto ad usare quello aziendale