Non è una novità, l’enterprise IT negli ultimi anni ha visto un radicale cambiamento sotto tutti i punti i vista. Il motto “Virtualization first!” è stato sostituito da quello “Cloud first!” e, ultimamente si parla quasi esclusivamente di “Mobile first!”. Cosa significa e perché ogni azienda dovrebbe adattare le proprie strategie proprio guardano al mobile computing come piattaforma principe? Per competere meglio ovviamente!
Evoluzione, non rivoluzione
Il passaggio Virtualization-Cloud-Mobile non è una rivoluzione ma, anzi un’evoluzione.
Quello che ho anche sostenuto in alcuni paper che ho pubblicato di recente, è proprio il fatto che le esigenze sono cambiate e che le piattaforme mobile sono al centro delle nuove necessità degli utenti. Un nuovo modello di fruizione di dati e applicazioni che fa leva sul un backend cloud.
Perchè mobile
Quando parlo di “dispersed enterprise” e “device parity” intendo proprio far notare che la maggior parte degli utenti usano dispositivi mobili (di varia forma e misura) e la loro esperienza d’uso non deve essere limitata ne dal tipo di device ne da altri fattori come, ad esempio, l’impossibilità di accedere ai dati da ovunque e in ogni momento. Ogni limitazione imposta all’utente limita la produttività e di conseguenza la competitività dell’azienda.
So che viviamo in un paese dove l’amministratore delegato di un’azienda è probabilmente molto più prono a regalarsi una Porsche (e magari una anche all’amante) piuttosto che investire in banda larga (che magari gli costerebbe come il leasing di una panda), per poi lamentarsi del digital divide. (questa non è mia ma non posso fare a meno di citarla ogni volta che posso!).
Inoltre, anche forse grazie all’iPhone 6 plus, gli smartphone di grandi dimensioni stanno diventando sempre più diffusi proprio perché la gente riesce a farci più cose mentre viaggia senza dover tirare fuori il tablet o il PC… anzi, il tablet sta diventando inutile da questo punto di vista, e si viaggia più leggeri con la possibilità di avere una prontezza maggiore nella risposta. Questo accade perchè il Phablet ha delle dimensioni paragonabili a quelle del tablet e permette agli sviluppatori di creare applicazioni più complete, e non ritagliate per display di piccole dimensioni (basta guardare la differenza che passa fra un news reader qualsiasi per tablet e la stessa versione per smartphone).
Quello che sta succedendo è quindi un aumento importante di questo tipo di device (sembra che il 6 plus conti già per il 60% di consegne di iPhone!). Ancora ci sono utenti, e io fra questi, che si sentono in imbarazzo a telefonare con un telefonone… ma anche questo cambierà con il passare del tempo. Io viaggio spesso e in molti luoghi all’estero e, ad esempio, le lounge degli aeroporti sono zeppe di gente con telefoni di dimensioni abnormi che lavorano senza sosta mentre sono in attesa… so che l’immagine non è delle più edificanti, ma questi utenti lavorano di più e forse meglio che in passato.
Un fatto importante
Il mese scorso ho fatto un esperimento e ho comprato un Chromebook. Devo dire che non è utilizzabile per lavorare, come invece speravo, ma ci sono due o tre cose che mi hanno impressionato e penso che in futuro le cose cambieranno radicalmente.
Google ha appena rilasciato un tool che permette di far girare applicazioni Android dentro ChromeOS e Chrome browser. Questo significa che la stessa, identica, app che uso sul mio telefono potrà essere utilizzata all’interno con un chromebook!
Le implicazioni sono decisamente interessanti (da un punto di vista teorico) e permettono allo sviluppatore di concentrarsi sullo sviluppo di una sola applicazione e dare all’utente la stessa identica esperienza d’uso (device parity, ricordate?). Allo stesso tempo questo approccio aiuta Google a far diventare ChromeOS uno strumento molto più utilizzabile di quanto lo sia ora… soprattutto dal punto di vista della possibilità di lavorare offline quando serve!
C’è anche un’ultima cosa, ma questa è un considerazione a lato, oggi il 50% dei PC comprati da studenti americani sono Chromebook! Questi studenti fra qualche anno saranno tutti nel mondo del lavoro e conoscono ChromeOS come loro primo OS e probabilmente usano App sviluppate per Android… non vi fa pensare? Comunque, strategie simili sono in atto anche da Microsoft e Apple anche se a me risultano molto più indietro al momento, vedremo.
Perché è importante
Un’azienda moderna, o almeno che si considera tale, dovrebbe tener conto di questa realtà. La forza lavoro che ha a disposizione device mobili (dal telefono aziendale in su) è quasi sempre superiore a quella che lavora in postazioni fisse (e gli utenti mobili non possono fare altro che aumentare). Una strategia di tipo “mobile first!” dovrebbe essere all’ordine del giorno di ogni CIO/IT manager che si rispetti e, come già detto, questa non va assolutamente ad intaccare quanto fatto in precedenza se si è già passati attraverso virtualization first e cloud first. Infatti, il backend migliore per questo modello è il cloud. Al contrario, se si sta li a braccia conserte e si rallenta il passo non si riuscirà più a chiudere il gap minando sempre di più la capacità della propria azienda di stare sul mercato e competere con i migliori strumenti.
Io personalmente no resisterò molto, mi sto guardando intorno alla ricerca di un dispositivo sui 5.5″. Sono ancora indeciso se provare un OnePlus One o aspettare il prossimo Nexus 6 (o altro?), ma visto che sono ancora alla ricerca di un modo per portarmi dietro meno dispositivi potrebbe essere un tentativo da fare. 😉
Evoluzione e rivoluzione del cloud sono concetti che discuteremo proprio durante l’evento VMUGIT unplugged che sto organizzando con il VMUGIT per il 26/11. Nei prossimi giorni pubblicheremo tutti i dettagli e sarà possibile iscriversi. E’ un evento gratuito riservato ad utenti finali e rivenditori che potrà ospitare solo 70/80 partecipanti, non tardate quindi a iscriversi! La maggior parte delle sessioni e delle tavole rotonde saranno casi di studio di utenti e del loro rapporto con il cloud, seguite poi da panel e keynote tenuti da persone di spicco del panorama IT. Vi aspettiamo!!!
PS se pensi di poter essere un potenziale sponsor di VMUGIT unplugged non esitare a contattarci.
Sì, c’è qualche cosa di interessante…però la prossima volta rileggi il testo prima di pubblicarlo, che a forza di concentrarsi sugli iPhone 6/6 Plus e via dicendo si perde sempre più il concetto di lingua italiana.
Grazie, purtroppo spesso questi articoli sono scritti quando sono in giro e in pochi minuti. capita di fare egli errori. ricontrollerò 😉