L’esplosiva crescita di dati che ogni IT manager della terra deve affrontare è un problema, molte aziende hanno, sempre più spesso, la loro infrastruttura sparsa fra due o tre continenti. Mantenere file server o filer in giro per il mondo non è semplice: alcuni sono senza presidio, altri hanno problemi di sicurezza, le politiche di backup/archiviazione non possono essere rispettate e così via.

Le aziende stanno cercando di capire come consolidare tutto questo mantenendo un servizio worldwide 7×24 e, dall’altra parte, i vendor stanno cercando di andare incontro a queste esigenze ma pochi sono i prodotti utilizzabili efficacemente in soluzioni reali e che possano soddisfare tutti i budget.

Recentemente avevo già scritto di un interessante prodotto di HDS e sono sicuro che che lo si può mettere al top di una lista di possibili scelte in progetti di questo tipo, ma ci sono almeno un paio di ostacoli: il costo del progetto stesso e la possibilità di rimanere bloccato da uno soluzione di storage tradizionale nel caso sia necessario scalare verticalmente sulla singola istanza.

idee alternative

Sicuramente avete già sentito parlare di Scality, una piccola startup francese che abbiamo menzionato nel recente passato e della sua tecnologia RING.
Riassumendo in due parole, è un prodotto software che installato su diversi nodi permette di realizzare una infrastruttura di storage a oggetti.

RING è stato sviluppato pensando soprattutto ad internet e agli ISP e usa server standard x86 equipaggiati con normali dischi rigidi “da banco”. Infatti, i principali clienti di Scality sono gli ISP (in italia ci sono già due importanti installazioni in Tiscali e SeeWeb), che usano questo prodotto come storage per i loro servizi di posta e per offrire ai clienti un servizio di cloud storage simile a quello di Amazon S3.

La soluzione di scality può dimezzare i costi di uno storage tradizionale, con vantaggi sia in termini di affidabilità che di resilienza ma, l’altra faccia della medaglia è che non ha un suo CIFS/NFS gateway; Per utilizzarlo è necessario usare delle API standard (C o HTTP REST).

L’unico modo per risolvere questo problema è quello di utilizzare un NAS gateway supportato come quello prodotto da Nasuni, un’altra piccola startup. Il Filer di Nasuni è un virtual appliance – si può installare in una VM – e si presenta come un file server/cache nella sede remote mentre si occupa di gestire i data da/per lo scality RING centralizzato.

Questa strana coppia può permette sicuramente grandi risparmi e, teoricamente, risolvere il grosso problema della migrazione da uno storage tradizionale ad un cloud storage privato.

Ovviamente i tratta solo di congetture perchè entrambi sono piccole startup e le grandi aziende sono sempre sospettose di lavorare con questo tipo di entità; figuriamoci come potrebbero reagire se gli venisse proposto un unico progetto con due di queste!
Ma l’idea è buona a sono sicuro che necessità di ulteriori approfondimenti per capire meglio come questi prodotti potrebbero lavorare insieme per realizzare un singolo, grande, sicuro e multi-tenant private cloud.

Scality Interview with Jérôme Lecat, CEO of Scality from Juku on Vimeo.