Durante il mio ultimo viaggio a San Francisco ho incontrato di nuovo Scality e ho passato un po di tempo con loro. Abbiamo anche avuto modo di fare un paio di ragionamenti molto interessanti sulle possibili evoluzioni delle tecnologie di archivino (su cui poi ho scritto qualche pensiero qui).
In crescita.
Prima di tutto mi sembra importante sottolineare che Scality ha appena annunciato di aver chiuso un nuovo round di finanziamenti per un totale di 22M $! (il totale è quindi a 35!)
Questo ha sia un significato per l’azienda in particolare, ovviamente, ma anche per tutto il mercato dell’object storage in generale che sta ottenendo riconoscimenti importanti da parte degli investitori e degli utenti finali.
Scality sta vivendo un momento positivo anche per quanto riguarda i riconoscimenti, infatti è stata premiata fra i “cool vendor” di Gartner.
Ultimo, ma sicuramente non ultimo, la lista dei clienti si sta allungando a vista d’occhio. (hanno anche clienti in Italia. Aruba e Libero sono solo due esempi.
La strategia
Per quello che ho potuto vedere la strategia non è cambiata molto: l’obiettivo rimane quello di fornire una piattaforma di back-end molto scalabile e che possa essere anche utilizzata in modo tradizionale se il cliente ne ha bisogno (ad esempio SMB e NFS saranno presto in GA).
Ovviamente il posizionamento è in alto e può essere considerato come una alternativa privata ad Amazon S3 o, in ogni caso, quando i numeri da gestire sono nell’ordine delle centinaia di milioni di file o Petabytes.
Nel caso in passato non abbiate letto i miei articoli su scality (o il paper che avevo scritto su object storage e Scality), è importante notare che questo prodotto può essere usato anche come backend per Openstack o per progetti Hadoop!
In particolare, faccio notare che il prodotto (visto che si tratta di software che gira su nodi Linux) sfrutta lo stesso cluster su cui è installato Hadoop o Openstack dando quindi la massima flessibilità all’utente finale.
Non posso fare a meno di notare anche qualche installazione nel mondo HPC (derivate soprattutto dalla collaborazione che Scality ha con SGI) e nel settore Media (video on demand), grazie ad una recente configurazione specifica proprio per quel mondo.
Prossimi passi
Le slide che mi sono state presentate durante l’incontro parlano chiaramente di nuovi sviluppi importanti (i 22 M$ dovrebbero essere una garanzia in questo senso). L’R&D sta lavorando molto sul cold storage, sulla sicurezza, QoS e su meccanismi di snapshot/versioning.
L’azienda sta anche crescendo come persone, per la fine dell’anno dovrebbero diventare 70.
Nota finale
Che dire di più?
Fa molto piacere vedere una azienda con un DNA Europeo fare così bene in US. In ogni caso mi fa anche piacere vedere che l’object storage sta destando sempre più interesse.
Non voglio sbilanciarmi troppo ma sembra anche che presto il mercato dell’object storage vedrà qualche operazione di consolidamento con qualche Big Vendor che acquisirà in questo settore… vediamo.
Appena possibile pubblicherò anche un video che ho registrato con Jérome Lecat (il CEO di Scality).
Disclaimer: Sono stato invitato a questo meeting da Condor Consulting Group e loro hanno pagato per il viaggio e l’alloggio. Non sono stato ricompensato in alcun modo per il mio tempo e non sono in obbligo di scrivere articoli. In ogni caso, i contenuti di questi articoli non sono concordati, rivisti o approvati dalle aziende menzionate o da altri al di fuori del team di juku. Nel 2012 Scality è stata cliente di Juku consulting srl.