Questa mattina ho visto che Amazon ha rilasciato la versione beta del suo AWS Storage Gateway. Decisamente una bella mossa che ha una serie di implicazioni interessanti.
Cos’è
Cerco di semplificare al massimo: un gateway di questo tipo usa dei dischi locali come cache e uno storage cloud come backend per mantenere i dati, viene installato localmente dall’utente finale (appliance fisico o VA) e si presenta come un File server (NAS) o come un device a blocchi (iSCSI). L’obiettivo è semplice: avere delle performance decenti (i dati più attivi sono sui dischi locali) ma mantenere i dati sul cloud (per via del basso costo).
Ovviamente non ho avuto modi ancora di provare il prodotto ma rispetto a quel poco che ho letto, da un punto di vista di architetettura, sembra che funzioni più o meno come quelli che ci sono in circolazione: il bello è che sarà sicuramente più integrato degli altri con Amazon S3, il brutto è che sicuramente gli altri produttori danno più possibilità di scelta in termini di provider (e quindi costi e qualità di servizio si possono scegliere!).
Perché è interessante
Prima di tutto possiamo dire che c’è la conferma che, sia nel cloud pubblico che in quello privato, esiste questa nuova classe di prodotti gateway (alcuni esempi si possono trovare su twinstrata, nasuni, Storsimple, HDS con il suo HDI). L’interesse anche di player di prima grandezza in questo settore è un ottimo segnale!
Le applicazioni (reali) per questi gateway sono interessanti e variano dal backup remoto al DR, a Volumi destinati all’archiving, ecc. (sicuramente non i DB o applicazioni che necessitano di grandi performance).
Certo, non subito e non per tutti (ci sono ancora diversi limiti da superare), ma è intrigante sognare di poter copiare dei volumi di dati su uno storage di questo tipo e magari poterlo usare per una operazione di DR (magari facendo partire delle VM direttamente su Amazon).
Un altro aspetto interessante di questi nuovi gateway (soprattuto quelli con interfaccia a file) sta ne fatto che sono un buon approccio per iniziare a pensare allo storage ad oggetti anche in ambito enterprise in modo più semplice e meno invasivo (senza dover ripensare come accedere ai dati o rieducare gli utenti, almeno in un primo momento). Ne avevo già scritto in passato.
Nota finale
L’oggetto merita sicuramente uno sguardo attento (anche con tutte le limitazioni del caso dovute al fatto che è una beta di un oggetto alla sua prima versione). Amazon, già leader di questo mercato, sta continuando ad aumentare l’offerta intorno ai suoi prodotti di base (S3 in questo caso) e ha una strategia che mi sembra molto chiara e aggressiva. Come ho letto da qualche parte ultimamente potrei riassumere così: Amazon si sta comportando un po come lo spacciatore che all’inizio ti da la droga gratis o per pochi spiccioli, per invogliarti a provare… poi sarai tu ad andare da lui e a chiedere sempre di più (anche a prezzi più alti!).