Ormai due settimane fa ho partecipato allo Storage Field Day 3 e mi sono rimaste in mente un paio di cose che spesso mi rimangono quando vado in USA.
Il motto di Juku è “think global, act local” e quindi cerco sempre di parametrare quello che vedo fuori con la realtà Italiana… ma certe volte è davvero difficile.
I casi
I casi sono stati due: da una parte CleverSafe e dall’altra CISCO.
la prima ha un prodotto Object Storage particolarmente interessante e con caratteristiche eccellenti. Hanno portato una caso di successo di un un loro cliente che oggi ha 70PB installati ma che ha l’obiettivo di arrivare presto a 150! (si, 150).
L’altra è CISCO, con un nuovo director FC/FCoE che ha un backend con una capacità di switching di 1,5TBit al secondo (si, 1,5Tb/s) e caratteristiche di affidabilità e resilienza da sogno, l’MDS 9710.
I prodotti sono entrambi al top e hanno delle caratteristiche di eccellenza (di quelle che ogni appassionato di IT gli brillano gli occhi a vederle) ma, per ammissione degli stessi rappresentati delle aziende in questione: la prima non reputa interessanti (o comunque convenienti per il cliente) progetti al di sotto di 1PB. L’altro, dopo una visita recentemente fatta in Italia, non vede clienti che hanno la reale necessità della potenza di questo prodotto (poi alcuni clienti lo compreranno in configurazione ridotta perché questa è l’evoluzione tecnologica del vecchio 9500, ma questo è un altro discorso).
Nota finale
Insomma, siamo dei nani dell’IT mondiale (non che abbia detto nulla di nuovo). Da una parte è sicuramente legato alla struttura della nostra economia fatta di PMI ma dall’altro c’è anche una certa arretratezza generale delle aziende Italiane rispetto all’IT.
Questo non significa automaticamente che se le aziende italiane investissero di più in IT ci sarebbero progetti con molti più PB o con molte più porte FC… ma, forse, anche si!
Io, sarà un caso (non faccio statistica), quando incontro aziende che negli anni hanno investito di più in IT, e lo considerano un asset strategico, noto che queste sono le più competitive e quelle che reagiscono meglio anche in questi momenti di crisi…
Ogni commento in proposito è il benvenuto.
Disclaimer: Sono stato invitato a questo meeting da Gestalt IT e loro hanno pagato per il viaggio e l’alloggio. Non sono stato ricompensato in alcun modo per il mio tempo e non sono in obbligo di scrivere articoli. In ogni caso, i contenuti di questi articoli non sono concordati, rivisti o approvati dalle aziende menzionate o da altri al di fuori del team di juku.
Io noto la differenza anche a livello europeo. Siamo tutti utilizzatori di tecnologie che arrivano al 90% dagli Stati Uniti, ma guarda caso ogni nuova tecnologia che arriva qui nel vecchio continente attecchisce prima in altre nazioni, quasi sempre UK, Benelux e Scandinavia.
Sarà un caso? Come sarà un caso che le filiali europee delle startup USA vengono sempre aperte li? Sicuramente ci sono anche motivi fiscali (nemmeno io mi sognerei di aprire una filiale in Italia per farmi spolpare…), ma la preparazione delle persone che poi li vengono assunte è differente. E infatti tutte le persone in ruoli chiave in queste società arrivano da quei paesi, agli italiani viene lasciato giusto la parte vendite e il supporto, i due ruoli meno pregiati di tutti….
Luca.
Allo stesso modo potrei aggiungere che i primi mercati sono sempre UK, Germania e Francia… poi vengono gli altri (fra i quali l’Italia). Spesso nelle slide ci sono queste tre nazioni e poi “il resto d’Europa”.