Uno dei problemi che assillano gli informatici di tutto il mondo è stato, da sempre, la complessità delle migrazioni di media e, ancora di più dei dati in essi contenuti!
Dagli anni sessanta ad oggi sono cambiate tante cose ma, è negli ultimi anni che tutto si è fatto più complicato!
E’ indubbio, ad esempio, che il tape rimane ancora oggi il sistema di immagazzinamento più economico e sicuro per le grandi quantità di dati ma è vero anche che, spesso, per motivi commerciali e/o tecnici, viene interrotta la compatibilità fra le diverse generazioni di media!
L’evoluzione tecnologica rischia, in molti casi, di farci perdere la possibilità di recuperare vecchi dati quando sarà necessario!
il problema
Nell’era della prima digitalizzazione, molti utenti, pensarono bene di rendere i loro archivi in una forma digitale (scansioni e digitalizzazioni di documenti, foto digitali, CAD, ecc.) e li salvarono su supporti che, spesso, venivano certificati come eterni! (vi ricordate i dischi magneto-ottici? e l’UDO?)
Il problema più grosso che, in molti, avevano sottovalutato non era tanto la durata del media quando l’impossibilità di utilizzarlo nel futuro, infatti molti di questi formati (e le aziende che li producevano) sono spariti e, con loro, i lettori, il supporto da parte dei fornitori e così via.
Ma il problema non è finito qui: se prima il risultato dell’evoluzione tecnologica era legato all’impossibilità di leggere il media fisico, nel tempo il problema è diventato quello di poter interpretare i dati in esso contenuti, già perchè nel frattempo i formati di salvataggio dei dati sono cambiati radicalmente e i software hanno smesso di supportare quelli più obsoleti.
Capita, in molti casi, di avere migliaia, se non decine di migliaia o più, di nastri stoccati in silos o archiviati di cui, con il tempo, è sempre più difficile tener traccia e mantenere un sistema sicuro per il loro eventuale recupero. Le normative sono sempre più complesse e molti dati hanno una politica di ritenzione molto lunga, in alcuni casi infinita. E’ sufficiente pensare ai dati clinici, ad archivi storici, o anche a servizi di base come il catasto.
Il problema c’è ed è sempre più serio, in alcuni casi sembra insormontabile. Se, ad esempio, una azienda decide di cambiare il suo sistema di backup o gestione documentale e ha decine di anni di archivio da migrare si trova spesso in situazioni limite dove è impossibilitata a convertire on line il vecchio e deve mantenere attivi due sistemi per anni, con costi che a volte possono essere enormi.
un incontro interessante
Ieri ho avuto il piacere di conoscere Giancarlo Gaggero e la sua azienda, la Data Strategies International. Giancarlo e il suo team hanno sviluppato una serie di tecnologie, prodotti e servizi che vanno incontro alle esigenze di chi deve affrontare i problemi che ho descritto sopra. Hanno due sedi, una è in USA e una a Lomazzo (CO), e sono specializzati in questi progetti che loro definiscono “off line data migrations”.
Mi hanno presentato dei casi di successo straordinari che hanno realizzato in tutto il globo. Uno di quelli che mi ha impressionato di più è stata una migrazione che hanno eseguito nel 2007: da oltre 12.000 cassette DLT-IV a circa 1400 LTO-3 passando contemporaneamente da una vecchia versione di un software di backup all’ultima generazione di un software di un’altro fornitore aggiungendo nel frattempo la criptazione, il tutto off-line e in pochi mesi, senza la necessità di un intervento attivo da parte dell’utente finale!
Ovviamente questo non è un servizio per ogni cliente ma il ROI (Return on Investment) di questi progetti è impressionante!
Ieri ho anche registrato una lunga intervista con Giancarlo che pubblicherò al più presto… Stay tuned!