Una delle attività che portiamo avanti con Cinetica è la realizzazione di progetti VDI (Virtual desktop infrastrutture) e, proprio per questo, ogni tanto, facciamo delle selezioni di hardware per i nostri clienti in modo da poter presentare una short list di soluzioni che possano soddisfare le loro esigenze. In questo momento stiamo selezionando dei thin client per due clienti che hanno intenzione di virtualizzare un numero importante di PC e che quindi vogliono essere sicuri di fare la scelta giusta… senza però spendere troppo tempo in dimostrazioni e prove (spesso poco indicative) con vendor e rivenditori.

Quando ho scritto di VDI, nella maggior parte delle volte (1,2,3,4), ho parlato in generale di infrastruttura. Al contrario, Questo articolo fa parte di una piccola serie (1,2)di prove tecniche sui prodotti che normalmente sono il frontend per gli utenti finali nei progetti di VDI. (per ragioni legate alla mia ricerca farò riferimento quasi esclusivamente a prodotti compatibili con VMware View ma molti dei prodotti di cui scriverò hanno anche una versione compatibile con l’architettura Citrix).

Thinware

Al contrario dei thin client che abbiamo testato fino ad ora (1,2) i prodotti thinware hanno due caratteristiche interessanti: sono software e sono sviluppati da una azienda italiana!

Abbiamo avuto modo di testare due client: una chiave USB per convertire un PC in un thin client ed un thin client vero e proprio. Aggiungo anche che, a parte una certa diffidenza iniziale, devo dire che il risultato del test non è stato male.
Il vantaggio primario della chiavetta USB riguarda principalmente la possibilità di convertire un PC in un thin client; per quanto questo approccio sia discutibile (perchè continua ad esistere il problema dell’hardware da mantenere) è vero anche che può essere una soluzione molto “cost effective” e può accelerare l’adozione del VDI anche in aziende con budget limitato o con un ciclo di sostituzione dell’hardware PC molto lungo. E’ importante sottolineare che la chiavetta USB e il thin client a nostra dispoiszione hanno lo stesso identico sistema operativo (Thinware-OS è basato su linux) e quindi lo stesso software di management, per cui il processo di conversione dei PC diventa meno dolorosa sia per l’utente che per gli amministratori della rete.

Il commerciale Thinware è stato molto attento (anche troppo) a sottolineare quanto sia personalizzabile la distribuzione Linux all’interno dei loro thin client, io però, da un lato vedo il vantaggio di questo approccio ma dall’altro odio le personalizzazioni in ambito enterprise: thinware è una piccola azienda e c’è il rischio concreto che un eccessivo numero di personalizzazioni rischi poi di rendere gli aggiornamenti lenti e costosi per i clienti. Un appunto che mi sento di fare ai signori della thinware (molto disponibili anche dal punto di vista del supporto tecnico) è il sito web decisamente poco attraente, non aggiornato con i prodotti che abbiamo provato. Insomma, il rischio può essere quello di avere un approccio troppo artigianale al problema VDI che, forse, può andare bene per l’SMB italiana ma non so quanto possa funzionare nella media/grande impresa.

Esperienza d’uso

Il client è di dimensioni molto ridotte (faccio fatica a specificare un modello preciso proprio per quanto ho detto appena sopra) e fa il suo lavoro egregiamente. Infatti il PCoIP garantisce un collegamento tramite View assolutamente accettabile che permette anche di vedere video su youtube scorrevoli. Sul client è installato il client di Vmware 4.5 che può anche essere configurato per partire all’avvio con un username già impostato lasciando così all’utente finale solo 2 click da fare per raggiungere la macchina di destinazione. Anche qui la configurazione del client è rapida e semplice. Le porte a disposizione sono: 5 USB, Ethernet, DVI, Jack audio in e out, PS/2. 

La penna USB ha un approccio teorico interessante ma poi il problema è che si ha sempre a che fare con la realtà! Il problema deriva dal fatto che la distribuzione Linux che ci gira sopra spesso può fare a cazzotti con l’hardware che sta sotto, ad esempio, su 2 computer di prova in uno non andava l’ethernet e nell’altro l’audio. E’ altresì vero che è possibile verificare subito poichè la pennetta consente di scegliere tra 3 modalità: 2 live (per pc normali e thin) e una installando il software sulla macchina ospitante. Probabilmente questo è anche il vero motivo per il quale il fornitore è così attento e disponibile a verificare compatibilità e a rilasciare versioni personalizzate del software. Non oso pensare, in ogni caso a quei clienti con migliai di PC comprati negli anni da fornitori diversi. il lavoro iniziale per modellare il thinware alle proprie esigenze può essere anche molto lungo e faticoso con però il vantaggio di ottenere una distribuzione particolarmente efficiente e rapida anche nel boot.
Ad ogni modo nel caso in cui si volesse tramutare un vecchio pc in un client View è anche possibile installare il client stesso di View sul sistema operativo già presente e collaudato della macchina. In questo modo si potrà comunque usufruire del PCoIP e quindi è da valutare bene prima di partire vantaggi e svantaggi di questa soluzione.

Per i sistemi Thinware-OS (Client e pennetta) c’è un software di gestione semplice e chiaro chiamato Thinware Remote Management che consente la configurazione dei client a distanza e in più anche il controllo completo tramite VNC (se si possiede il client sulla propria macchina). In linea teorica, il tecnico che deve installare il client, non deve fare altro che attaccare il dispositivo alla corrente e alla rete e assegnargli un IP. Il resto è configurabile totalmente dalla gestione remota. Ed è infine semplice (1 click) capire quali dispositivi sono accesi e quali no al momento del controllo. 

Abbiamo eseguito, su tutti i client, un video da Youtube a schermo intero (a parità di VM, browser, connessione) riscontrando che le performance sono inferiori ma simili a quelle riscontrabili con client PCoIP nativo. Un discorso a parte va fatto per la penna USB che ovviamente fornisce una fluidità direttamente proporzionale alla potenza della macchina su cui è installata.

Conclusioni

Thinware, fino ad ora, è la soluzione tecnica meno sofisticata che abbiamo provato ma è fra le più economiche e permette una certa elasticità che le altre non permettono. La vicinanza con il produttore del software e la disponibilità dimostrata dai tecnici, soprattutto per la SMB italiana, può avere un peso importante ma rimane sempre il dubbio dell’approccio troppo “artigianale” (cosa che si può tramutare in un vantaggio in occasioni particolare dove è necessario spendere poco e recuperare un installato PC importante).

I prodotti che vengono menzionati in questi articoli sono stati testati durante le nostre precedenti attività o forniti gratuitamente dai rispettivi fornitori/vendor con l’obiettivo di provarli e verificarne le caratteristiche in laboratorio. Gli autori non percepiscono nessun compenso e non hanno alcun obbligo verso i fornitori/vendor riguardo a questi test sugli eventuali articoli che scrivono. Per ulteriori informazioni sull’ etica di questo sito clicca qui.