Una delle attività che portiamo avanti con Cinetica è la realizzazione di progetti VDI (Virtual desktop infrastrutture) e, proprio per questo, ogni tanto, facciamo delle selezioni di hardware per i nostri clienti in modo da poter presentare una short list di soluzioni che possano soddisfare le loro esigenze. In questo momento stiamo selezionando dei thin client per due clienti che hanno intenzione di virtualizzare un numero importante di PC e che quindi vogliono essere sicuri di fare la scelta giusta… senza però spendere troppo tempo in dimostrazioni e prove (spesso poco indicative) con vendor e rivenditori.
Quando ho scritto di VDI, nella maggior parte delle volte (1,2,3,4), ho parlato in generale di infrastruttura. Al contrario, Questo articolo fa parte di una piccola serie di prove tecniche sui prodotti che normalmente sono il frontend per gli utenti finali nei progetti di VDI. (per ragioni legate alla mia ricerca farò riferimento quasi esclusivamente a prodotti compatibili con VMware View ma molti dei prodotti di cui scriverò hanno anche una versione compatibile con l’architettura Citrix).

breve introduzione

I thin client esistono di diversi tipi, i più comuni si dividono in tre categorie: 
  • Software client: vengono installati su un PC con un sistema operativo preesistente o fanno parte loro stesi di un S.O. (di solito linux) che si installa su un PC. Hanno il duplice obiettivo di sfruttare al massimo la base installata esistente e di risparmiare nel costo di acquisto.
  • Thin client con S.O. Embedded: questi non sono altro che dei “MicroPC” che di solito hanno un sistema operativo Win/Linux e che ospitano il client (software).
  • Zero administration client: sono dispositivi che non hanno un vero e proprio sistema operativo a bordo e che sfruttano un solo protocollo specifico (di solito PCoIP o HDX/ICA).
Ognuno di questi client ha vantaggi e svantaggi e ne esistono tanti tipi diversi proprio perchè esistono tante esigenze diverse dei clienti: non esiste il client perfetto in assoluto ma esiste sicuramente un client adeguato per ogni tipo di progetto.

Oracle Sun Ray

In passato, per ragioni storiche, eravamo legati ad un prodotto di Sun Microsystems (ora Oracle) che si chiama Sun Ray.
Da un punto di vista storico, probabilmente, questo è stato uno dei primi Thin client in assoluto, se non ricordo male la Sun Ray 1 (in foto) fu presentata per la prima volta nel 1998, ed era un client che funzionava solo ed esclusivamente con Solaris! Al tempo la Sun era ancora convinta che Solaris sarebbe potuto essere un ottimo sistema operativo anche per per i client (che avrebbero dovuto essere con CPU SPARC, ovviamente!). Sappiamo come è andata a finire e che, ancora oggi, il principe del desktop è Microsoft Windows.
All’inizio, il client Sun Ray, fu adottato dai militari americani e, in seguito, nella finanza ed altri ambienti dove la sicurezza e il fatto di usare Unix come client era visto come un vantaggio poi, quando la Sun Ray fu resa un po più open (prima con la compatibilità Linux e poi con quella Windows) il mercato si allargò.
La Sun Ray è un client molto sofisticato che ha il vantaggio/svantaggio di dipendere da un server centrale (Sun Ray Server Software – ora inglobato nella soluzione VDI di Oracle). Il SRSS è un software che si installa Solaris e che gestisce le Sun Ray in tutti i loro aspetti: aggiornamenti di firmware, gestione delle connessioni, alta affidabilità dell’infrastruttura, gestione delle smartcard, log, ecc. E’ il componente fondamentale dell’architettura ed è per questo che, normalmente, viene installato in una configurazione cluster: già questo dovrebbe far capire che la soluzione non è adatta a piccoli progetti e sicuramente non è la più economica sul mercato.
I vantaggi dell’architettura SunRay sono tutti legati alla sicurezza, alla libertà di scelta del protocollo e alla facilità di gestione dei grandi numeri. Soprattutto lato sicurezza è da notare che in ogni client SunRay è presente un lettore di SmartCard: questo permette un doppio livello di autenticazione ed anche la possibilità di utilizzare firma digitale con una facilità disarmante!
Inoltre, le Sun Ray hanno il grande vantaggio di poter mantenere le sessioni attive anche se l’utente si muove da una postazione all’altra, grazie proprio alla smart card!
Un’altro vantaggio delle Sun Ray è che sono, almeno fino ad ora, aperte ad ogni tipo di protocollo e quando tipo ogni di tutti: si parte dall’emulazine di terminali 3270/5250 fino a RDP/ICA/PCoIP questo significa che un utente Sun Ray può anche aprire sessioni diverse in funzione di come effettua il login, l’unico svantaggio di questo approccio è che nessuno dei protocolli è implementato in hardware (come ad esempio in alcuni client PCoIP) e quindi potrebbero esserci problemi di velocità o nel supporto di alcune caratteristiche sofisticate.
Le SR supportano diversi tipi di configurazioni sia con il SRSS locale (vicino alle SR) che con il SRSS centralizzato, l’implementazione dipende sempre dalle esigenze del cliente e dalla disponibilità di banda fra le diverse sedi.
Esistono diverse versioni della Sun Ray, ora alla terza generazione, che differiscono principalmente per il fatto di avere o meno il monitor integrato o la connessione ethernet in fibra (solo per quelle ad uso militare/finanziario).
Un ultimo aspetto importante della Sun Ray è che non ha bisogno di nessuna manutenzione e configurazione locale. Una volta configurato il server è sufficiente collegare la Sun Ray e questa si configura automaticamente, scarica l’ultima versione del firmware e si prepara per il login dell’utente. Quest’ultimo aspetto è fondamentale quando in non esiste un presidio tecnico su sedi remote o estere; infatti, nella maggior parte dei casi, quando succede un problema hardware (raro visto la poca quantità di elettronica presente e nessuna parte mobile) è sufficiente tenere una Sun Ray “spare” pronta ad essere collegata per ripartire con il proprio lavoro in pochi minuti!

riassumendo

le Sun Ray hanno il grande vantaggio di far parte di una architettura enterprise e aperta (in grado di non dipendere dal tipo di protocollo, dal sistema operativo dei client o del protocollo di comunicazione) fornendo allo stesso tempo un livello altissimo di sicurezza e gestione centralizzata degli accessi. L’unico problema pratico è legato alla sua natura enterprise e quindi al fatto che, per giustificare l’installazione del SRSS in un cluster di almeno due nodi, non si può pensare di utilizzarle per piccole installazioni.
Un altro aspetto critico, che purtroppo è necessario tenere in considerazione, è Oracle stessa. Oracle ha cambiato radicalmente il meccanismo di licenza delle Sun Ray costringendo i clienti ad acquistare una licenza completa della sua soluzione VDI per ogni SR! Di suo non sarebbe un difetto se la soluzione fosse paragonabile a quella dei concorrenti più affermati ma, oltre ad essere abbastanza costosa, non stiamo notando uno sviluppo credibile e nella direzione che i clienti si aspettano. A quanto appena scritto devo aggiungere che anche il supporto è costoso e molto carente dando quindi l’idea chiara del fatto che la stessa azienda stia, in qualche modo, disinvestendo su questo prodotto.
Nel prossimo articolo verranno trattati i Monitor PCoIP di Samsung.
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