Questa settimana ho visto un paio di annunci interessanti: HDS che salta sul carrozzone OpenStack e Cleversafe che ha raccolto 55 M$ di ulteriori fondi.
Ad un primo sguardo i due annunci hanno poco a che fare l’uno con l’altro ma se ci si pensa bene entrambi puntano verso i cloud (privati) aziendali.
OpenStack e le aziende
OpenStack, visto come framework, è comunemente associato al mondo dei service providers per la sua capacità di abilitare la costruzione di infrastrutture cloud ma, se si parla con le aziende (specialmente le più grandi) si può facilmente trovare anche qui un interesse enorme.
Intendiamoci, “interesse enorme” non significa vere installazioni o migrazioni da VMware/Microsoft ma, più semplicemente, stanno cercando di capire se questa piattaforma può essere valida per costruire una infrastruttura di prossima generazione e come farla poi convivere con tutti gli ambienti legacy esistenti.
E poi, diciamoci la verità, se prima c’erano dei dubbi sul cloud pubblico ora, grazie agli scandali NSA e compagnia è sicuro che il cloud privato è ancora più interessante.
A questo punto quindi, se riguardiamo l’annuncio di HDS, un’azienda molto più focalizzata sull’IT enterprise che sugli ISP, si può facilmente capire perché vogliono essere ufficialmente riconosciuti come dei player in ambito OpenStack.
Il next generation storage e le aziende
Non ho scritto intenzionalmente Object Storage ma ho preferito “next generation storage”. Anche in questo caso infatti, se si guarda agli ISP, il mercato è molto limitato mentre ci sono sempre più aziende con problemi di insostenibilità del ritmo di crescita dei propri dati.
Gli strumenti tradizionali sono inefficienti e costosi (sia hardware che software) e molte aziende sono alla continua ricerca di alternative.
Utenti che hanno sistemi di storage multi-Petabyte costosi e difficili da gestire non sono più l’eccezione.
Proprio di recente ho scritto di come un sistema di storage ad oggetti potrebbe essere considerato come la piattaforma abilitante su cui consolidare e pensare a nuovi e più ambiziosi progetti (come big data ad esempio).
E’ facile immaginare che Cleversafe userà parte del denaro raccolto per puntare anche sulla aziende più grandi…
La compatibilità con AWS e l’azienda
Parliamo spesso di privato ma pensiamo ancora più spesso al cloud pubblico. Amazon AWS è il leader dell’offerta di cloud pubblico, sta costruendo una fortissima base di utenti e sviluppatori mentre le sue API sono diventate uno standard di fatto.
Dall’altra parte AWS non è economico tanto quanto si può pensare ed è già stato dimostrato che un cloud privato di grandi dimensioni può facilmente battere Amazon in termini di TCO.
In ogni caso, per un’azienda è molto più facile contare sullo standard di AWS e, infatti, la prima domanda che sorge ad ogni nuovo progetto di object strage che seguo è proprio legata alla compatibilità con S3!
Lo hanno già detto molti prima di me: Openstack (ma anche VMware e altri?) dovrebbe pensare seriamente ad essere più compatibile con AWS se vuole avere successo nelle implementazioni di cloud privati.
In questo modo, per le aziende, è molto più facile trovare risorse (sviluppatori), prodotti (software che già girano su AWS) e vie per gestire la vita delle loro applicazioni fra cloud pubblici e privato.
Nota finale
Il numero delle reali installazioni OpenStack è ancora limitatissimo ma le cose possono cambiare velocemente se le aziende troveranno un modo per adottarlo.
Questo può essere un rischio per VMware se non viene gestito correttamente. Al momento VMware è il leader del mercato della virtualizzazione (e del cloud privato?) ma non può permettersi di ignorare i segnali che vengono dal campo (e sono sicuro che non li stanno ignorando).
VMware ha sempre spinto per i cloud privati e sarà interessante capire il loro punto di vista e la strategia futura (anche riguardo OpenStack)… Fortunatamente la prossima settimana c’è il VMworld.