Durante le ultime vacanze di Natale stavo curiosando tra alcuni vecchi (molto vecchi) documenti che giaciono nella mia directory archivio (c'è dentro roba del 1996) e una di queste mi ha colpito immediatamente: "Wearable Computing"
Per quelli che non sono familiari con il termine, è un qualcosa che l'industria ha cercato di farci desiderare verso la fine degli anni '90, inizio anni 2000, dove dei sedicenti visionari immaginavano che tutte le persone del futuro avrebbero dovuto indossare piccoli personal computer (in alcuni casi con futuristici display montati su occhiali) per tenerci sempre collegati con altre "persone del futuro". Grossi nomi come il MIT Media Lab e la divisione IBM Research hanno investito (in alcuni casi pesantemente) nella ricerca sul wearable computing ma i prodotti che poi sono usciti sul mercato assomigliavano di più a questo bell'esempio:
Terrificante non trovate? π – Photo credit: Wikipedia
Ovviamente, nessuno sano di mente avrebbe indossato una cosa del genere, ma ci furono comunque alcune utili applicazioni, come ad esempio nel campo aerospaziale dove gli ingegneri sul campo potevano accedere a grandi manuali senza lasciare l'area di lavoro.
Ma torniamo nel 2011, abbiamo visto la salita agli onori dell'iPad nell'ambiente consumer lo scorso anno, con numeri impressionanti e con le aziende di tutto il mondo pronte a trovare nuovi utilizzi per questo nuovo figlio di Apple.
Dopo il successo dell'iPad, Cisco, HP e RIM sono saltati immediatamente sul (nuovo) carro dei tablet (ignorerò semplicemente i precedenti esperimenti di tablet, come quelli Acer con Windows XP for Tablet) ma dobbiamo ancora vedere come realmente le piattaforme WebOS, Android e la piattaforma QNX di RIM saranno adattate al mondo dei Tablet. (Ho provato personalmente un Dell Streak lo scorso novembre e ne sono rimasto davvero poco impressionato).
Ma focalizziamoci sul concetto di tablet enterprise per un momento: come altri hanno già detto (c'è un bell'articolo di Greg Ferro qui) l'iPad è il "più figo" del lotto dei tablet sul mercato, tutti lo vogliono, anche solo perché è "figo" da avere, per cui HP e Cisco avranno vita difficile a combattere Apple sul fattore "wow". A parte quello, l'ecosistema chiuso di iOS è un qualcosa che assomiglia da vicino al "sacro graal" dell'IT, un giardino recintato dove gli utenti non possono uscire.
Ora, una delle obiezioni che le persone normalmente fanno contro l'uso degli iPad in azienda è che il device non è inteso per creare contenuti, ma solo per consumarli.
Qui sono parzialmente d'accordo.
Parzialmente perché le applicazioni business sono il miglior esempio di interfaccia utente legacy nel mondo IT di oggi, considerate che molte delle applicazioni business più usate sono dei fogli di lavoro di Microsoft Excel, potete certamente capire il perché un tablet non è una buona scelta per le aziende. Il vero punto di rottura è con le applicazioni business che hanno una interfaccia utente disegnata specificatamente per i tablet touch.
Facciamo un esempio pratico: Oracle sta investendo in una vasta gamma di applicazioni client per la loro offerta CRM, ERP e BI. Hanno già debuttato su iPhone e si stanno facendo strada velocemente sull'iPad (un esempio è il CRM Siebel), ora come ora sono principalmente indirizzate ai manager ma il trend ormai è segnato, una moltitudine di applicazioni business per iPad è pronta per invadere l'App Store (molti stanno ancora sviluppando) e Apple, è mia opinione, si sta muovendo per permettere un vero "Company App Store" da far girare all'interno delle mura aziendali, in puro stile Private Cloud.
In conclusione, vedo una incredibile battaglia all'orizzonte tra Apple, Cisco e RIM, con Apple che migliora il suo supporto alle aziende consolidando il suo margine di anticipo, RIM farà forza sulla sua ampia base installata per fare breccia nelle aziende già Blackberry-dipendenti mentre Cisco probabilmente avrà vita più difficile per entrare in questo mercato, con l'eccezione del mondo dell'unified communication dove Cisco è già Re incontrastato
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