Ultimamente mi capita spesso di parlare di Infiniband e lo trovo sempre più spesso nelle architetture storage di prossima generazione. Un ritorno interessante dopo un periodo in cui sembrava destinato ad una nicchia sempre più ristretta.
Cos’è Infiniband
Infiniband è un protocollo che ha avuto un grande successo negli anni, soprattuto nei cluster HPC, per le sue caratteristiche di bassissima latenza ed elevatissimo throughput. Poi, per motivi più commerciali che tecnici, ha vissuto un periodo meno felice dovuto soprattutto allo sviluppo di ethernet.
Infatti infiniband, se paragonato ad ethernet, è meglio sotto ogni aspetto tecnico: attualmente gli adattatori che si montano sui server possono avere una portata di 40 Gbit/sec!!! (e fino 4 volte tanto o più quando si tratta di connessioni fra switch in grandi cluster).
Fra i sostenitori di IB ci sono stati grandi nomi dell’industria come Sun (tecnologia poi usata da Oracle per i suoi Exadata) e IBM (che ha realizzato alcuni cluster HPC fra i più importanti del mondo o come backend del suo storage XIV di terza generazione), solo per citare i primi nomi che mi vengono in mente.
Perché infiniband
Infiniband è (relativamente) economico, veloce, con una latenza molto bassa e può trasportare quasi ogni tipo di protocollo (anche TCP/IP). Si possono avere configurazioni molto semplici che possono scalare anche a numeri importantissimi. Questo ne fa una scelta senza compromessi e quindi è ottima per chi deve progettare soluzioni dove tutti questi parametri sono importanti. Ancora di più lo è diventato nello storage! Gli SSD, lo strato di virtualizzazione introdotto nelle ultime generazioni di sistemi di storage e l’utilizzo di componenti commodity per la realizzazione di questi sistemi con architetture scale out, stanno facendo diventare infiniband una scelta quasi obbligata.
La tendenza
L’obiettivo di abbattere le latenze dei sistemi di storage, la necessità di grandi velocità e la sofisticazione che questi sistemi stanno vivendo (automatismi per la movimentazione dei dati al loro interno, ecc.) aiuterà l’adozione di questa tecnologia (anche se rimarrà un’altra nicchia).
Da un punto di vista dell’utente finale cambierà poco, penso che sarà difficile che vedremo presto soluzioni basate su un front end infiniband per le aziende che normalmente ci sono in Italia (anche le più grandi, per molti rimarrà sufficiente Ethernet) ma sono sicuro che aziende che già in passato avevano investito in questo tipo di tecnologie (es. Xsigo) troveranno qualche spazio in più nei casi più radicali, come ad esempio i internet/cloud provider, saranno soluzioni viste sempre più di buon occhio