E’ già da qualche anno che se ne parla insistentemente ed è un discorso che, in qualche modo, sta investendo un po tutte le aziende. Il fenomeno del BYOD (Bring Your Own Device) si è ulteriormente acuito da quando i tablet hanno iniziato ad affacciarsi al mercato. Alcune aziende si stanno opponendo e lo vivono come un problema mentre altre hanno un approccio diametralmente opposto.

Il BYOD è un fenomeno che è presente da anni: molti infatti sono i dipendenti che, oltre ai dispositivi aziendali (es.: smartphone) si sono sempre portati dietro un secondo telefono personale. All’inizio il problema era più legato al fatto che, anche per motivi tecnici, c’era una separazione netta fra ciò che era aziendale e ciò che era personale. Ultimamente il problema tecnico si è fatto meno pressante ma sono rimasti alcuni vincoli di sicurezza e di policy aziendale che stanno ancora contenendo l’uso di device personali all’interno dell’azienda.

Parte dal basso

Gli iPad sono stati una delle pietre dello scandalo (eccezione portata in aziende dai manager e via via adottata anche da altri) ma poi i problemi si sono moltiplicati! Un esempio? Subito prima della pausa natalizia ho scambiato due chiacchiere con un IT manager che, fra il serio e il faceto, mi ha detto che ha comprato un MacBook Air (perché era l’unico a non avere un Mac quando viaggia sul Freccia Rossa) e che ora sta cercando di convertirsi a quel sistema perché gli piace molto di più e si sente più produttivo.
In assoluto, comunque, c’è una richiesta che parte dal basso: gli utenti vogliono usare i loro device perché sono quelli che hanno scelto e che apprezzano maggiormente! Mia moglie, tanto per fare un altro esempio, ha provato più volte a forzare le porte del CED della sua azienda con i suoi iPad e iPhone, purtroppo senza successo: questi continuano a dargli un link ad un Microsoft OWA (Exchange 2003!!!) inutilizzabile e quindi, quando è a casa, deve gestirsi centinaia di email dal suo (odiato) BB. Risultato? alla fine va in ufficio (fuori orario) per usare il PC (così all’azienda gli costa anche di più perché deve pagare anche gli straordinari…)

Pro e Contro

Il BYOD è uno dei figli della “consumerizzazione dell’IT” e, come tale, va compreso e valutato. Gli utenti sono molto più produttivi se utilizzano dispositivi che apprezzano e i costi si abbassano anche solo per la razionalizzazione dei contratti dati.
Di contro è ovvio che le problematiche di sicurezza cambiano e che sono necessari strumenti nuovi e più sofisticati di quelli fino ad ora usati: un cloud storage efficiente e un sistema MDM (mobile device management) multipiattaforma sono solo i primi che mi vengono in mente.
I problemi non si fermano qui ovviamente e il fatto di aggiungere nuove device, ai tradizionali Blackberry e PC con windows, scatena una serie di problematiche non da poco, soprattuto per quelli che fino ad ora hanno visto l’IT aziendale come un mondo in bianco e nero…

Nota finale

l’argomento è sicuramente caldo e questo post è solo l’inizio di alcuni approfondimenti che farò nel prossimo futuro. Sarei curioso di conoscere quello che pensate di questo argomento e le vostre esperienze in merito.
In ogni caso, questo è un altro di quei fenomeni in atto nell’IT che può portare un vantaggio (o uno svantaggio) competitivo in funzione di come verrà recepito in azienda!