Bello il cloud: creare macchine virtuali su Amazon EC2 con pochi click o automaticamente e distribuire nuovi servizi in secondi pagando solo per quello che si consuma!

Ma, bisogna ricordarsi che ogni tanto le cose non vanno lisce e, come dicono gli americani, “shit happens”.

Oggi Amazon ha subito il suo più grande fail e, in un suo datacenter statunitense, ha problemi da più di 6 ore mettendo in crisi servizi quali Reddit, Foursquare, Hootsuite, Quora e tanti altri meno famosi. Non di rado ci si trova davanti a schermate simili a questa.
Fra l’altro sembra che il problema si ancora in cerca di una soluzione (qui e qui gli screenshot del Service health dashboard)!

Qui le domande sono due:

1. Questi fornitori di servizi sapevano del rischio ma hanno deciso di correrlo perchè il rischio era minore di quanto pensassero.
2. Si sono fidati più del dovuto del cloud provider che non è stato in grado di dare il giusto livello di servizio.

Come la metti, la metti male! Sta di fatto che Amazon, e anche i suoi clienti, hanno perso molta della loro credibilità oggi dando un’arma formidabile ai detrattori del cloud… Già immagino quanti sono li che stanno dicendo: “cosa avevo detto io sul cloud?”.

Il disaster recovery (ne ho parlato spesso negli ultimi tempi) è sottovalutato da molti soprattutto prima di un disastro. Ma poi, come in questo caso, bisognerà fare i conti con tutte queste ore di disservizio, i mancati introiti e le arrabbiature (se non peggio le richieste danni) dei clienti… ne valeva la pena?