E bene si! è finito anche questo 2011 cosa succederà l’anno prossimo? è l’ora di fare qualche previsione su quello che il mercato IT dell’anno prossimo.
E’ incredibile le evoluzioni che si sono viste in questo ultimo anno e c’è da dire che il prossimo sarà ancora più intenso.

Cloud

Non potevo fare con un post sul futuro senza iniziare con il cloud. Il cloud computing sta iniziando a prendere piede, o comunque l’interesse generale sta continuando ad aumentare: i rivenditori hanno iniziato a capire come farci business e, chi più chi meno, l’anno prossimo farà di più sul cloud. Non è chiarissimo quale modello e che tipo di servizio sceglieranno le aziende (e in certi casi, se sarà vero cloud) ma comunque ci sarà sicuramente un’adozione più importante anche da parte delle medie aziende.
I cloud provider locali si stanno moltiplicando a vista d’occhio e quelli Americani si stanno avvicinando sempre più all’europa: l’offerta si amplierà sicuramente.

Le aziende che usano l’approccio “se non si virtualizza non lo adottiamo” sono sempre di più, questo è il primo passo verso il cloud. Ora devono iniziare a capire/adottare gli altri strumenti per iniziare ad standardizzare, automatizzare e  fare chargeback!

Mobile computing

Più che una previsione questa sarà una conferma: il numero di device personali/aziendali connessi ad internet, che già oggi ci portiamo dietro, è mediamente fra i due e i tre e stanno aumentando! Saranno portati avanti i primi investimenti sul 4G dai grandi operatori e quindi avremo anche delle reti dati mobili più veloci. Applicazioni aziendali e sempre più modi diversi per creare e accedere ai dati aziendali. Siamo passati da pochi tablet, introdotti furtivamente da qualche executive, ad una nuova serie di dispositivi adottati un po in tutti i settori dell’azienda… da gestire e supportare.
Le applicazioni si stanno sempre più “webbizzando” e i dati vengono sempre più centralizzati (“cloudizzati”?) per essere acceduti da ogni dove.

Problemi di banda

Cloud + Mobile = problemi di banda. Non c’è dubbio, è un problema che potenzialmente può affliggere i grandi provider, figuriamoci le nostre aziende che (purtroppo) hanno dovuto fare del “digital divide” una filosofia di vita!
Se questo governo non sbloccherà investimenti per stendere fibre (o quant’altro), con l’obiettivo di migliorare la connettività delle aziende (ma anche dei privati), è ovvio che ne soffrirà la competitività e la capacità di innovazione di tutto il tessuto produttivo italiano. Certo, esistono soluzioni per limitare il problema ma siamo comunque lontani e da sole non bastano sicuramente!

Ripensare la sicurezza

Anche qui Cloud+Mobile sono una miscela esplosiva! la sicurezza perimetrale, e la protezione del PC sono argomenti decisamente obsoleti o, in ogni caso, decisamente limitati rispetto alle nuove necessità. Sono in pochi quelli che ci stanno pensando e fra poco il problema gli esploderà fra le mani. Il perimetro non esiste più, i nuovi device non hanno il sistema operativo windows e il modo di proteggerli può essere anche diverso da quelli tradizionale: ad esempio, non puoi installare un antivirus che ti drena la batteria del cellulare o che ti taglia la potenza della CPU del 50%!!!
La sicurezza va pensata sempre più in funzione dei profili degli utenti e delle loro attività o delle risorse protette, di come si muovono i dati e dei processi che li regolano, insomma non c’è più un firewall e un antivirus come li abbiamo sempre immaginati!

Scale-out

Le architetture dominanti della prossima generazione sono tutte scale-out. Lo storage, il networking, server e il software sono tutti pensati per funzionare su hardware standard (commodity) o su appliance virtualizzate. Scalabilità orizzontale e tanto software a governare i processi di gestione, scambio dei dati e sincronizzazione: questa è la ricettà. L’obiettivo è quello di avere prodotti che possono partire da una configurazione minimale e che poi possono crescere senza particolari limitazioni. Stesse funzionalità per tutti, stessa semplicità d’uso, stessa architettura (dal piccolo alla grande impresa).

Converged

Anche qui non c’è dubbio: ethernet, ethernet, ethernet. Ma al contrario di quanto CISCO ha spinto negli ultimi anni non è FCoE a prevalere ma iSCSI e NFS! Quindi chi vince è il TCP/IP: per maturità, per semplicità d’uso ed anche perché FCoE non è completamente standard e le aziende non vogliono essere bloccate con un fornitore che poi potrà fare il bello e il cattivo tempo. Fra l’altro sia iSCSI che NFS si sposano perfettamente con le architetture scale-out che ho descritto sopra perché le ultime versioni di questi protocolli sono pensate per lavorare così. Prima o poi FCoE avrà sicuramente un suo spazio, ma ho dubbi che lo avrà nel 2012.

Flash ed efficienza

Dischi SSD e schede di memoria Flash sempre più diffusi ma, finalmente, anche sistemi più efficienti per gestirli e per sfruttarli al massimo (visto che i prezzi sono ancora abbastanza alti). All’interno degli storage primari si parla sempre più spesso di deduplication (inline) e compressione ma anche di sistemi molto efficienti di movimentazione di dati fra dispositivi lenti e veloci (automated tiered storage). Invece, sul lato server, gli SSD vengono sempre più usati per ottimizzare i DB al massimo (con strumenti che fungono come grandi cache persistenti ad esempio). Ogni vendor (sia lato storage che lato server) sta preparando soluzioni che prevedono l’uso di memoria flash.

La crescita dei dati 

Crisi o non crisi (economica) i dati continuano ad aumentare e non c’è nessun indicatore che dice il contrario. Anzi, ne verranno sempre prodotti di più e dovranno essere gestiti, backuppati e archiviati in qualche modo! Ora, a parte il discorso dei problemi di approvvigionamento, sarà bene che gli utenti inizino a guardare meglio a come stanno crescendo i loro dati, in che modo e perché! So bene che il capacity planning è un argomento veramente ostico per i più ma anche qualche giorno fa ho ricevuto una chiamata da un cliente per un “improvviso aumento di necessità di spazio” (che si verifica puntualmente ogni 9/10 mesi ma di cui lui non ha ricordo!). Un altro argomento che mi sta sempre a cuore riguarda sempre l’uso corretto delle risorse: spesso non vengono utilizzate funzionalità avanzate dello storage per pigrizia o per non so quale altro motivo e questo ne preclude un uso ottimale. Ogni tanto è bene anche guardare ha quello che si ha e pensare a cosa si può fare per usarlo meglio.

Object Storage

Questo è più una speranza che una previsione. Parlo sempre più spesso con clienti che hanno problemi di dimensione di filesystem (in termini di numero di file gestiti), di difficoltà nella ricerca di quello che hanno prodotto, del costo dello storage tradizionale per fare queste cose!
L’object storage sarebbe la soluzione ideale ma è ovvio che deve essere ripensato come si salvano e si recuperano i dati! In alcuni casi esistono dei sistemi per facilitare la migrazione da sistemi di dati non strutturati ad un sistema ad oggetti ma è solo un aiuto, è importante ripensare l’architettura (che poi è anche il freno stesso dell’adozione di questa tecnologia).
Sta di fatto che come avviene per servizi tipo Amazon S3 nel public cloud, l’object storage è un sevizio importante nei cloud privati, soprattuto in quelli molto estesi. Rimane comunque da capire se le aziende preferiranno implementare l’object storage in casa o preferiranno quello cloud pubblico per motivi di semplicità e costi.

Big Data(?!)

All’inizio non avevo intenzione di parlare di Big Data in questo post ma dopo il successo che ha avuto l’articolo che ho pubblicato qualche giorno fa non ne posso fare a meno. Big Data sta avendo un successo straordinario, l’adozione di soluzioni per elaborare grandi quantità di dati praticamente in tempo reale sta stuzzicando la fantasia di molti ed è alla base di molte di quelle scelte necessarie per migliorare l’esperienza dei clienti (e massimizzare gli introiti, ovviamente!). Non so quale sarà l’adozione reale in Italia per il 2012 (sicuramente bassa) ma è probabile che se ne parlerà molto e che vedremo le prime installazioni pratiche anche in aziende non “Ginormiche”.

Tecnologie in (ulteriore) declino

Cosa vedremo ancora meno nel 2012? Non mi lancerò in un “questo è morto”… anche perché ogni volta che vedo una frase del genere ne trovo almeno 10 che possono sostenere (e ben argomentate) l’esatto contrario! Ma magari vediamo di capire cosa è in declino.

Il VDI sarà sempre meno presente ovunque: non è mai decollata veramente perché non risolve i problemi che stanno alla radice, necessita di infrastrutture dedicate e costose ed è superata da quanto ho scritto sopra (cloud e mobile computing impongono un ripensamento generale anche delle architettura che sono alla base dei desktop aziendali).

E poi sempre meno Unix! (per quanto questo mi faccia male): Linux è il nuovo Unix (virtualizzato dentro VMware nella maggioranza dei casi!). Con vSphere 5, se ancora ci fosse stato qualche dubbio sulla scalabilità (verticale), abbiamo raggiunto nuovi livelli ed è chiaro che passare ad architetture commodity costa meno e permette molta più flessibilità (anche come scelta di fornitori). Certo, rimangono sempre sistemi legacy che non potranno essere migrati (o che non si vogliono migrare) e sistemi particolarmente grandi non indirizzabili dalle attuali architetture x86 (pochissimi in realtà) ma il trend è chiaro.

Nota finale

Di cose ne ho dette molte ma riguardo all’infrastruttura penso che siano le più verosimili. Il 2012 sarà un anno interessante (spero non l’ultimo) sia dal punto di vista economico che da quello tecnologico. Spero solo che le aziende Italiane (e il governo) abbiano la possibilità di cogliere questi momenti di crisi per ripensare il loro IT e investire in quella che ormai è, in assoluto, una delle risorse più importanti per la loro competitività.

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