I servizi sync&share, alla Dropbox per intenderci, sono sempre più utilizzati. Io sono un utente Dropbox (abbastanza soddisfatto) ma ogni anno in questo periodo mi do un’occhiata intorno giusto per capire se ci sono alternative e se vale la pena migrare i miei 200GB di dati.

Io e gli altri

Sono un utente convinto e uso questo tipo di servizio in modo quasi maniacale, è un modo per trovare sempre i miei documenti, per avere un backup (stile Apple Time Machine fra l’altro), il DR e, ogni tanto, per accedere a dei documenti dal cellulare/tablet. Se considero tutto quello che ci faccio non spenno un esagerazione ma, come tutti gli utenti domestici, o singoli utenti professionali, il prezzo conta e quei 200$ faccio sempre fatica a sganciarli.

Se poi guardo la media degli utenti dropbox e sync&share in genere è molto difficile trovare utenti che pagano per questo servizio. La maggior parte utilizza la parte freemium (magari ha mandato inviti a tutti gli amici per avere qualche centinaio di MB in più). Altri hanno installato il client di più servizi per ottenere qualche GB in più.
E’ ovvio che questi approcci hanno poco senso anche per l’uso privato, figuriamoci poi per l’uso professionale!

Il problema

Il problema del sync&share è legato soprattutto al fatto che la differenziazione fra i diversi servizi è minima. Certo, ogni servizio ha un qualche cosa in più ma, spesso anche un qualche cosa in meno… e spesso sono dettagli.
Sempre più spesso la differenza la si fa sul prezzo ma, anche qui, si è raggiunto un certo limite. In alcuni casi la differenza è data dall’ecosistema a cui si è più abituati (GDrive se sei per Google o SkyDrive se sei più lato Microsoft) ma, ancora una volta, stiamo parlando poco più che di dettagli… (anche se l’integrazione fra i vari servizi non è proprio un dettaglio, ma è un discorso lungo).

Insomma non c’è molta differenza e alla fine, anche nel mio caso, ho visto che potrei risparmiare 100$ in un anno per poi ritrovarmi con un servizio meno diffuso fra le mani (e quindi dover mantenere un account di dropbox per poter scambiare file con altri).

Le alternative

Qualche giorno fa, ho scritto un tweet per vedere se ci sono alternative a Dropbox e le risposte, come al solito, sono state le più diverse.
Alternative diverse da un servizio sync&share pubblico “standard” esistono ma non sono per tutti e spesso sono più le complicazioni che altro. Queste vanno dall’installare un “OwnCloud su un’istanza EC2” (fantascienza per ogni utente medio) fino a oggetti alla File transporter (molto carini, molto privati ma che necessitano di banda e di almeno due siti).
Alla fine, per l’utente consumer o prosumer che sia il sync&share più semplice rimane Dopbox-like.

Oltre l’utente singolo

Le cose cambiano quando si inizia a parlare di piccoli gruppi di lavoro. Dropbox for business è un prodotto relativamente costoso, poco sicuro e con scarse funzionalità. E’ il classico problema del prodotto nato per fare altro che cerca di crescere ed espandersi… ma fa fatica.
Altri sync&share, sempre stile Dropbox, sono più interessanti per il lavoro di gruppo e, a parte i nomi classici (tipo Box), esitono diverse realtà che stanno sviluppando soluzioni particolarmente interessanti.
Le soluzioni sono fra le più disparata e variano fra servizio+appliance (stile CTERA, che si può comprare anche da provider Italiani e quindi superare eventuali problemi di località, ecc.) a servizi di collaboration sofisticati (ad esempio Soonr Workplace che sto provando in questi giorni). La quantità di soluzioni è comunque in aumento costante e non posso fare a meno di citare anche quelle soluzioni che, partendo da un file server locale, permettono di realizzare un sync&share locale (ne ho parlato qui poco tempo fa).

Questi, nascendo con l’idea del piccolo gruppo di lavoro hanno caratteristiche interessanti che spesso incontrano il favore delle piccole aziende mantenendo dei prezzi, e un livello di facilità d’uso, decisamente validi.

Due parole su Soonr Workplace

Soonr_Logo-CMYKIn particolare, ma questo non è il solo esempio, sono rimasto stupito dalle funzionalità di Soonr Workplace (nota: ho ricevuto un abbonamento gratuito per un anno e quindi potete biasimarmi liberamente per quello che sto per dire… ma provatelo se non ci credete, c’è una trial di 15gg).
Il prodotto, che costa relativamente poco, può essere integrato con AD, ha una gestione della sicurezza molto importante, un dashboard per gestire utenti, permessi, log (Sugli accessi ma anche sulle attività fatte sui file). Non solo, ha anche delle funzionalità (non uniche fra l’altro) per la scansione di documenti, l’OCR e l’aggiunta di firme (l’ultima ovviamente ha senso su dispositivi touch).
Tutto è dato studiato per il lavoro di gruppo e per la sicurezza. Alcune chicche, come cancellare i dati aziendali su un dispositivo privato in caso di furto o perdita del device, sono decisamente utili.

L’oggetto è brillante anche dal punto di vista del rivenditore, infatti è possibile rivenderlo e/o rimarchiarlo… sembra poi che il programma di partnership preveda interessanti incentivi anche dopo la prima vendita. L’ho detto perché a) sono convinto che i rivenditori si devono svegliare e vendere soluzioni cloud, b) perché non è sempre facile trovare questo tipo di soluzioni.

Perchè è importante

L’ho detto molte volte ultimamente, il file server locale, soprattutto nelle piccole (micro) aziende, è un po sorpassato. I problemi sono diversi e vanno dall’incapacità di questo tipo di utenti a fare backup efficaci al fatto che tutti vogliono accedere ai propri dati in mobilità. Il sync&share e altre soluzioni che portano vantaggi simili, vanno nella direzione giusta per risolvere questo tipo di problemi.

Anche le aziende più grandi hanno gli stessi problemi, ma se per le piccole il club pubblico è un’ottima scelta, è altrettanto plausibile che i grandi utenti possano trovare soluzioni più interessanti sul versante del cloud privato…