A10 Networks, una delle aziende che ho incontrato la settimana scorsa, è una startup che produce principalmente soluzioni legate all’applicaion delivery (bilanciatori per intendersi) con 300 dipendenti e sede a San Jose (California).
Questa azienda è guidata (e fondata) da una delle tante leggende che popolano la Silicon Valley: Lee Chen (già fondatore e CEO di Foundry e Centillion) – ho registrato un lungo video dell’intervento che ha fatto durante il meeting e che condivideró al più presto.

Azienda

Tanto per dare un’idea del successo che sta vivendo questa azienda posso dire che è la quarta azienda per tasso di crescita nella Silicon Valley (la 46esima d’America) ed ha dei risultati, in termini di guadagni, positivi dal primo Q del 2010 (con una crescita del fatturato sempre positiva negli ultimi 18 quarti!!). L’azienda è stata anche finanziata adeguatamente (39 M$) da alcuni VC e banche d’affari (Mitsui) ma, come dichiarato dallo stesso Chen non c’è nessuna previsione di IPO al momento visto gli ottimi risultati finanziari e l’obiettivo primario rimane la crescita. I clienti principe di questa azienda, proprio per la natura dei suoi prodotti, sono ISP ma, ultimamente si contano molti nuovi nomi anche nel mercato aziendale ed Education. I clienti attivi sono nell’ordine del migliaio (tutti con una media elevata di installatato).

Hardware

L’hardware è ingegnerizzato da favola ed esistono modelli che vanno dall’entry level fino a sistemi che riescono ad erogare 40GBit/s di throughput in sole due rack unit!!!! (WOW)
A breve pubblicherò un video che mostra uno dei modelli di fascia alta in tutti i dettagli.
L’hardware è sviluppato su hardware standard e può essere particolarmente potente (fino a 24 porte 10Gb/sec, 2 CPU intel Xeon, 192 GB di RAM, 4 SSL engines e 4 FPGA!).

Software

Se l’hardware può impressionare è il software quello che fa la differenza! Il sistema operativo ACOS (Advanced Core OS – proprietario) è a 64 bit (il primo per questo tipologie di appliances, già disponibile dal 2009) e, grazie anche all’introduzione della shared memory (che per questo tipo di appliances è una novità) si riescono ad di utilizzare i 192GB di RAM (e il resto dell’HW)  al meglio garantendo performance spettacolari e una efficienza senza pari (affermazione che traduco letteralmente e senza commentare).

Una cosa che mi ha stupito è il fatto che non esistono opzioni software da comprare a parte: con l’acquisto dell’hardware sono comprese tutte le opzioni software possibili! Questo, se da un lato fa costare sicuramente un po di più la soluzione iniziale da al cliente la massima libertà operativa quando è ora di usare l’oggetto (è proprio una di quelle cose che piacciono proprio ai sysadmin)

I responsabili di A10Networks dicono che la loro soluzione è estremamente innovativa per il mercato dei bilanciatori e con delle performance decisamente elevate anche quando paragonate ai prodotti di fascia più alta della concorrenza. Non ho dubbi nel crederlo dopo quello che ho visto, anche se devo ammettere che sono lontano dal mondo del networking e non ho avuto modo di verificare cosa dicono i concorrenti a proposito.

La migrazione a IPv6

Topologicamente parlando, è chiaro che A10 Networks ha una posizione strategica nella rete (proprio davanti ai server e prima dei router) per poter essere un potenziale player nella migrazione da IPv4 a IPv6!!!

Ormai lo sanno anche i sassi: gli indirizzi IPv4 (quelli, per intenderci, fatti di 4 campi di 8 bit tipo 192.168.0.1) sono finiti all’inizio del 2010. L’unica via è quella di migrare al più presto possibile a IPv6 che garantisce un range di indirizzi praticamente illimitato ed una serie di altre novità proprio per gestire la continua crescita (esponenziale) di device collegate ad internet (pensate solo con che ritmo stanno crescendo smartphone, tablet e simili!).

A10 Networks, sulle stesse appliances che usa per gestire il bilanciamento del traffico ha una interessantissima soluzione per gestire la migrazione a IPv6 (a dir la verità a me ha interessato più questa che la questione del bilanciamento ma, forse, è solo perchè non sono un uomo di network). Praticamente, per farla semplice, la soluzione supporta tutte le possibili configurazioni per incapsulare o convertire traffico IPv4/IPv6 e gestire il dual stack (al momento di device che gestiscono il dual stack ne esistono veramente poche)
Se i dati che mi hanno fornito sono corretti, del primo milione di server più trafficati del mondo, solo l’1,5% possono servire traffico IPv6! Oggi il mercato dell’IPv6 è valutato nell’intorno di 2B$ ma sta crescendo ad un ritmo esplosivo e sarà presto di dimensioni decisamente più importanti.

Nota finale

A10 Networks è una di quelle aziende da tenere d’occhio, non c’è dubbio. Il management team dell’azienda si sta strutturando per attivare dei canali di distribuzione più capillari per l’europa (in Italia non sono ancora presenti).
Anche il mercato dell’IPv6 è da tenere sotto controllo: darà grande soddisfazione a chi sarà in grado di gestire queste (in molti casi complesse) migrazioni!