CloudByte è un’azienda che ha presentato il suo prodotto (ElastiStor) da pochissimo (anche se è già alla versione 1.1) e ha un approccio molto interessante che può essere di sicuro interesse per alcuni utenti finali tipo i cloud provider.

Chi è

Per farla breve, è un azienda nata nel 2011 che ha già raccolto poco più di $6M in fondi e che sta sviluppando un software per creare uno storage basato su hardware standard (server + JBOD).
L’obiettivo è quello di abbattere i costi, separare l’hardware (commodity) dalla parte di gestione (anche loro sono sul mood “software-defined”) e proporre una soluzione innovativa che punti a risolvere alcuni dei problemi più sentiti da certi tipi di utenti… primo fra tutti il QoS.
Il prodotto si presenta come un software che si può installare su server commodity x86 che condividono dei JBOD.

Cos’è

Come ho scritto sopra, il prodotto si chiama ElastiStor. E’ un software (si può scaricare una versione gratuita con un limite a 4TB dal loro sito).
Il software si installa su un cluster (max 4 nodi al momento) e permette di realizzare uno storage condiviso e unified (iSCSI, FC, NFS e SMB i protocolli supportati) che ha anche un brillante meccanismo per gestire le risorse che ha a disposizione.

juku-unplugged-post-banner

cloudbyte-logoPer farla semplice, si possono assegnare dei controller virtuali (in pratica sono delle specie di zone/container alla Linux/Solaris) che espongono le LUN e si occupano di gestire il traffico generato dai server. In questo modo vengono garantite le risorse che sono disponibili a quel server e vengono limitate quando necessario. E’ quindi una soluzione multi-tenant che ha la sua ragione di esistere proprio negli ambienti di questo tipo.

E’ già supportato con ESXi, Openstack (Cinder), CloudStack e Xen Server (da notare la mancanza di Microsoft Hyper-V).
Anche altre funzionalità, come ad esempio la “delegated administration”, sono pensate per ambienti multi-tenant propri dei cloud provider.

La prossima volta che li incontrerò andremo molto più a fondo sulle tematiche tecniche, per adesso spero di avere il tempo e il modo discaricare il loro software e provarlo. (il problema, come al solito, sarà il quando…)

Nota finale

Non so ancora quanto costa e quindi non ho un’idea chiara del rapporto che c’è fra costi/benefici della soluzione . L’idea è comunque buona e secondo me dovrebbe essere approfondita ulteriormente. Non sono i primi a fare questo mestiere ovviamente, altri come Nexenta e Datacore hanno soluzioni software interessanti da tempo.
Questa, se funziona come c’è scritto nella documentazione, aggiunge sicuramente delle funzionalità interessanti ed è molto più verticalizzata per utenti che hanno problematiche di QoS e multi-tenancy… i CSP appunto.